La grandezza della natura e due siti d’eccezione: Mont St-Michel, Rocamadour...

Sant’Agostino diceva che nulla avvicina l’uomo a Dio quanto la natura e questo è particolarmente vero in due luoghi della Francia come Mont St. Michel e Rocamadour, dove cielo, acqua e terra sembrano aver trovato la loro alchimia perfetta.

Tra mare e terra, Mont Saint Michel

Non aveva torto Victor Hugo quando un secolo e mezzo fa sosteneva che il Mont Saint Michel (Link esterno) è per la Francia quel che “la Grande Piramide è per l’Egitto”, allora come oggi quest’isola-santuario è uno dei luoghi maggiormente visitati non solo della Normandia e la Bretagna, ma dell’intera Europa tanto che l’UNESCO nel 1979 l’ha riconosciuto tra i patrimoni mondiali dell’umanità. Fin dal IV secolo, con il diffondersi del Cristianesimo in Armorica, sull’isola sorse un primo oratorio in onore di Santo Stefano, ma a caratterizzare la fortuna di questo luogo oltre che a cambiare per sempre il suo nome toccò al vescovo Sant’Auberto di Avranches. E’ a lui che nel 709, secondo la leggenda, apparve l’Arcangelo Michele e avanzò la richiesta di costruire una chiesa in suo onore sulla roccia. Il vescovo ignorò per due volte le sue parole e San Michele lo punì bruciandogli il cranio dopo averlo toccato con un dito. Fu così che in una grotta dell’isola venne costruito un primo oratorio e quello che fino allora si chiamava Mont Tombe fu conosciuto come Mont Saint Michel au péril de la Mer. Il resto lo fecero i conti di Rouen, i duchi di Normandia e in particolare Riccardo I che nel 966 ottenne da Papa Giovanni XIII l’autorità di fondare un’abbazia benedettina, chiamando i monaci di Saint Wandrille.

L’ultimo avamposto francese nella Guerra dei Cent’anni

Per la sua particolare posizione l’isola assunse un ruolo determinante nel corso della Guerra dei Cent’anni e si fortificò con mura e bastioni che resistettero, nel 1423, all’assedio più lungo di tutto il Medioevo da parte degli inglesi che ormai avevano conquistato tutta la Normandia. A partire dal 1523 l’abate venne nominato direttamente dal re di Francia e nel secolo successivo il monastero si trasformò addirittura in una prigione, per trasformarsi in una scuola nel 1622, con l’arrivo dei benedettini della congregazione di San Mauro. Con una circonferenza di 960 metri e una superficie di 7 ettari l’isola si eleva sul livello del mare per 92 metri, il suo punto più alto è costituito dalla statua di San Michele collocata sulla cima dell’abbazia a 170 metri di altezza, visibile dal mare a chilometri di distanza. Ancor oggi si accede attraverso le tre porte dell’Avancée, du Boulevard e du Roi, ma solo quando c’è bassa marea che qui, per dirla alla Victor Hugo “montano alla velocità di un cavallo al galoppo” e possono raggiungere un’altezza di 14 metri. Il modo più suggestivo per arrivarci è a piedi nudi, camminando lungo la baia accompagnati da una guida per non finire intrappolati dalle sabbie mobili.

Quando la fede sfida il cielo, Rocamadour

Considerata una delle tappe fondamentali lungo il cammino di Santiago, Rocamadour (Link esterno) fin dal Medioevo è il luogo in cui i pellegrini rendono omaggio al santuario della Madonna Nera e alle reliquie di Saint Amadour. Il paese attira ogni anno 1.500.000 visitatori e pellegrini ed è sospeso su uno spuntone di falesia che si domina il canyon dell’Alzou, incastonato nella regione dei Midi-Pirenei. Per entrare a Rocamadour si passa attraverso la porta di le Figuier fino alla scalinata monumentale di 233 scalini che porta al sagrato su cui si affacciano sette tra chiese e cappelle. Tutte meritano una visita, ma di sicuro la vostra attenzione sarà attirata dalla magnificenza della chiesa dedicata a Saint Sauveur (Link esterno) , incastonata nella roccia e alla cripta Saint Amadour, che nel Medioevo si pensava custodisse le spoglie di San Zaccheo, l’esattore delle imposte che lasciò tutto per seguire Gesù. Entrambe sono entrate a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO, insieme al Castello e alla Cappella di Notre-Dame che conserva al proprio interno la statua della Madonna Nera, scolpita nel legno di noce con la figura di Maria e quella di Gesù.

Una natura selvaggia che sorprende: grotte e incisioni rupestri

Rocamadour offre anche una serie di interessanti grotte, che si possono esplorare a partire dallo stesso borgo: ad esempio in località L'Hospitalet si trova La Grotta delle Meraviglie (Link esterno) che si apre sopra il canyon dell'Alzou sulla riva destra del fiume, scoperta nel 1920 la grotta contiene dipinti ed incisioni preistoriche. Uno dei punti più spettacolari che si può raggiungere al termine di una breve passeggiata è il Gouffre de Padirac (Link esterno) , uno dei siti speleologici più interessanti della Francia. Larga 35 metri sul fondo dopo un salto di 103 metri la grotta cela sul fondo un fiume sotterraneo che si può visitare con un tour in barca. Sulla riva sinistra della Dordogna, si trovano le Grotte de Lacave (Link esterno) alle quali si accede attraverso un trenino che compie un percorso di 1,6 km, superando numerosi laghi e sale ricche di stalattiti e stalagmiti con una caverna principale con un soffitto alto 60 metri.