Picasso al Museo

Definito dallo storico dell’arte Bruno Foucart "il più grande, straordinario, per non dire stravagante dei grandi palazzi parigini del XVII secolo", l’Hotel de Salé, nel cuore del Marais, è un perfetto esempio dell’ "architecture mazarine" dell’epoca del cardinal Mazzarino, influenzata dal barocco italiano. Il palazzo, dalla lunga storia e dalle molte destinazioni diverse nel corso del tempo, nel 1974 è stato scelto per diventare Museo nazionale Picasso, inaugurato nel 1985, ampliato e ristrutturato una seconda volta nel 2014. Una sfida - assolutamente vinta - di collocare le opere di un genio contemporaneo in un monumento storico. La collezione di opere di Picasso più importante del mondo: oltre 5.000 opere, dipinti, sculture, grafica, fotografie, la collezione personale, l’archivio e la biblioteca dell’artista. Oggi la ricchezza di capolavori del Museo viene presentata in una nuova prospettiva nella grande mostra per le celebrazioni del
cinquantenario “La Collection prend des coleurs”, sotto la direzione artistica di sir Paul Smith, celebrato designer britannico. Una rilettura dei capolavori della collezione in chiave più contemporanea che sottolinea il carattere sempre attuale dell'opera di Picasso. L’allestimento creativo e spettacolare, scandito da opere
di artisti contemporanei internazionali - Guillermo Kuitca, Obi Okigbo, Mickalene Thomas e Chéri Samba – apre nuove prospettive sull’opera di Picasso e la sua attualità. La presidente del Museo Picasso Cécile Debray (leggete la sua intervista nella nostra cover story), ha dichiarato che “questo nuovo allestimento è un invito giocoso e gioioso a riscoprire tutti i campi creativi di
Picasso, pittura, scultura, ceramica e arti grafiche, attraverso l'occhio di un grande designer contemporaneo” e Paul Smith ha pensato a “un punto di vista meno convenzionale, che susciti un'esperienza più visiva, in grado di catturare l'attenzione del pubblico giovane e delle persone che non hanno una conoscenza approfondita dell'opera di Picasso”. Un approccio più spontaneo, più istintivo che prefigura il Museo Picasso di domani.