La cultura viaggia sul Canal du Midi

Navigare pigramente non vuol dire mettere il cervello a riposo totale! Da Tolosa al Mar Mediterraneo, in un percorso che si snoda per oltre 200 chilometri, il Canal du Midi si fa strada tra gioielli dell’arte romanica, cittadelle del Paese Cataro e opere d’arte eccezionali. Ecco una selezione di imperdibili perle culturali da scoprire tra un attracco e l’altro.

Una palma dentro la chiesa

È cresciuta una palma dentro la chiesa del convento dei Giacobini a Tolosa? A dire il vero è di pietra ed è coronata, in cima ai suoi 28 metri, da 22 nervature di mattoni che ricordano i rami delle palme! Non è l’unica curiosità di questo gioiello dell’arte medievale. Nella cappella Saint-Antonin, la vita del santo eponimo sfila su sbiaditi affreschi come in un fumetto.
Convento dei Giacobini (Link esterno)

I misteri di un maestro scultore

Del maestro di Cabestany non si conosce niente, neanche il suo vero nome. Ma la sua opera scolpita, tesoro dell’arte romanica medievale, ha attraversato i secoli. Volti triangolari, occhi sporgenti, mani con lunghe dita… Saprete tutto dello stile di questo misterioso scultore dopo avere ammirato le teste di uomini e di mostri cesellate sui capitelli dell’abbazia di Saint-Papoul.
Abbazia di Saint-Papoul (Link esterno)

Alla fonte del canale

Per sapere tutto sul Canal du Midi è necessario recarsi al bacino di Saint-Ferréol, principale serbatoio di alimentazione del canale, classificato patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Per oltre 200 anni, questa diga artificiale edificata a partire dal 1667 è stata la più colossale d’Europa. Oggi si può ripercorrere la sua storia nella vecchia “casa dell’ingegnere”, dove un museo racconta l’epopea di Pierre-Paul Riquet, il suo favoloso inventore.
Il bacino di Saint-Ferréol (Link esterno)

La sentinella del Paese Cataro

Sono almeno 52 le torri costruite a rinforzo dei quasi tre chilometri della doppia cinta muraria della cittadella medievale di Carcassonne. Nel contemplare questa fortezza classificata patrimonio mondiale dell’Unesco si fa fatica a credere che abbia rischiato di andare distrutta nel XIX secolo! Passeggiando tra le viuzze di questo simbolo della tumultuosa storia del Paese Cataro, non si può non ammirare la prodezza dell’architetto Viollet-le-Duc che ne ha restituito l’aspetto medievale.
Cité de Carcassonne (Link esterno)

Una cantina… romana

Non fatevi intimorire dallo strano nome: l’horreum, in latino, è un magazzino pubblico. A Narbonne ne resta un esempio sotterraneo, testimonianza dell’epoca gallo-romana (1° secolo a.C.): un insieme di gallerie che fungevano probabilmente da basamento a un mercato o a un magazzino. E con un’igrometria perfetta. Quando nel 1975 l’horreum fu trasformato in museo, fungeva ancora da cantina!
L'Horreum romano (Link esterno)

Un canale può nasconderne un altro

Il ponte-canale dell’Orb è una vera e propria opera d’arte che coniuga competenza ingegneristica e senso estetico. Con i suoi 240 metri di lunghezza, 28 di larghezza e 12 di altezza è uno dei più imponenti di Francia. E dall’alto di questa opera edificata per consentire alle imbarcazioni di attraversare il capriccioso Orb, si gode una vista impareggiabile sul fiume che scorre in basso e sulla cattedrale di Béziers…
Il ponte-canale dell'Orb (Link esterno)

Teatro all’italiana

Anziché partecipare alla visita guidata del sabato, perché non prenotare uno spettacolo al Teatro Molière Sète? È un buon modo per apprezzare “la più bella sala all’italiana di tutto il Sud della Francia”, classificata Monumento storico. Sprofondati in comode poltrone di velluto si contempla lo sfarzoso arredamento rosso e oro coronato da un soffitto decorato a volta celeste. Lo spettacolo inizia da qui!
Il Teatro Molière Sète (Link esterno)