Quando la terra crea oggetti d’arte

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Vallauris
© CRT Côte d'Azur France Anaïs Brochiero - Vallauris

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 29 maggio 2023

Un savoir-faire legato al territorio, che trasforma materiali naturali in oggetti d’arte, decorativi e insieme funzionali. Vetro, terracotta, porcellana: alla ricerca dei luoghi della creatività in Francia.

Biot e l'arte del vetro

Biot
© Mrpluck-iStock Getty Images Plus - Biot

È una lunga storia quella del legame fra Biot, incantevole borgo medievale appena alle spalle del mare, e il vetro. Un savoir-faire antico che rinasce alla metà degli anni ’50 con la Vetreria di Biot, grazie all'ingegnere e ceramista Éloi Monod. Formata alla scuola di Éloi e Luce Monod, una nuova generazione di maestri vetrai di talento fa di Biot la capitale francese del vetro d’arte e la fa conoscere al mondo È Monod a mettere a punto la tecnica del vetro a bolle, chiamata anche “malfin” (imperfetta), che trasforma un difetto in un pregio: intrappolata di proposito, la bolla diventa un segno estetico inconfondibile, che fa di Biot il centro del vetro soffiato. Numerose le vetrerie visitabili - la Vetreria Farinelli, la Verrerie de Biot creata da Éloi Monod, la Vetreria Pierini, la Vetreria du Val de Pome, la Vetreria Nicolas Laty - le gallerie che espongono vetri d’arte, le botteghe che vendono oggetti artistici in vetro.

Vallauris, Picasso e la ceramica

Già in epoca gallo-romana a Vallauris si utilizzava l’argilla refrattaria per creare mattoni e vasi. Una vocazione che continua nel tempo: nel XVI secolo c’erano tre fabbriche di vasi, nel 1829 erano diventate trentadue. Si producevano all’epoca soprattutto ceramiche per la cucina e solo dagli anni ’40 del ’900 si cominciano a creare oggetti decorativi, fantasiosi e colorati. Nel 1948, l’arrivo di Picasso (che vivrà qui fino al 1955) dà una svolta alle “arti del fuoco” e richiama numerosi artisti. Fondamentale per Picasso fu l’incontro con i coniugi Ramié, titolari della manifattura Madoura. Così negli anni ’50, la ceramica di Vallauris conosce la sua “età dell’oro” con grandi ceramisti come Roger Capron, Jean Derval, Gilbert Portanier, Roger Collet, Jean Marais, venuti a seguire le orme di Picasso. Insignita del titolo di “Città e Mestieri d’Arte”, Vallauris è oggi votata all’artigianato d’arte contemporaneo. Da non perdere il Museo della Ceramica al Castello, la visita ai laboratori e gli atelier dove imparare l’arte della ceramica.

Limoges, capitale della porcellana

Lavorazione della ceramica, Limoges
© GVillégier - CRTNA - Lavorazione della ceramica, Limoges

La tradizione delle porcellane nasce nel ‘700 grazie ai giacimenti di caolini della regione. Unita all’arte degli smalti, famosa qui già in epoca medievale, fa di Limoges il principale centro di fabbricazione della porcellana in Francia. Le più famose fabbriche in attività ancora oggi sono Bernardaud, che ha integrato l’Antica Manifattura Reale di Limoges, del 1737, Haviland & Co, fondata nel 1842, Royal Limoges, in attività dal 1797 e Raynaud, fondata nel 1919. Tutte raccontano una storia d’arte, passione, tradizione.

Le Creuset e Marylin

Un'altra geniale creazione dell’artigianato francese è la ghisa vetrificata: nel 1925 nasce Le Creuset, fonderia a Fresnoy-le-Grand, a nord di Parigi. Una rivoluzione nel mondo delle pentole, colore arancio brillante e dagli anni ’60 anche Giallo Elysée, il preferito da Marylin Monroe: la sua collezione di Creuset gialle è stata battuta all’asta da Christie’s a New York per 25.300 dollari!

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