Liquori e distillati, viaggio fra i 10 alcolici più famosi di Francia

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Gastronomia e Vino

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Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 12 marzo 2018

rutto di un savoir-faire secolare, sono made in france alcuni fra i liquori più famosi del mondo, a cominciare dal Grand Marnier, il Cognac, il Cointreau… ecco una top ten della Francia ad alta gradazione alcolica. Santé!

Armagnac, il più antico

Secondo numerosi storici, sarebbe l’acquavite più antica del mondo, nata 7 secoli fa in Guascogna, regione storica del Sud-Ovest. I documenti ufficiali più antichi risalgono al XIV secolo e il nome deriva dall’antica contea di Armagnac, corrispondente all’attuale regione di produzione. La sua identità è unica, visto che nasce dalla distillazione di vini bianchi secchi e poi invecchia in botti di quercia, il che conferisce quel tocco legnoso e una forza e un carattere insieme rustici e divinamente autentici.

Cognac, il più famoso

Nella Valle della Charente, a Cognac, la città natale del re Francesco I, nasce il cognac, il liquore più famoso. Liquore degli dei, come lo definì Victor Hugo. La prima distillazione di cognac viene fatta risalire al 1549, all’inizio del ‘600 viene introdotta la doppia distillazione e nell’800 il cognac raggiunge il massimo successo. Invecchiato in botti di quercia per acquisire il colore e il sapore unici, il cognac DOC (la zona di produzione è delimitata fin dal 1909 e divisa in 6 crus) è circondato da un alone di suggestioni e di mistero: basta ricordare la part des anges, quel 2% di liquore che evapora naturalmente e permea di profumo e di colore le cantine di invecchiamento.

Calvados, il più insolito

Insolito, perché il Calva, come lo chiamano gli habitués, non viene prodotto a partire dall’uva, ma dal sidro di mele (o dal poiré, il sidro di pere) ed è il liquore normanno per eccellenza. La prima distillazione documentata risale al 1554, anche se la pratica di distillare il sidro è certamente già medievale. DOC dal 1942, il Calvados è la base del tradizionale trou Normand, il "buco normanno": ovvero un bicchierino di Calvados preso tra le varie portate di grande banchetto, per aiutare la digestione e far posto agli altri piatti. Una tradizione raccontata nelle pagine di Flaubert e Maupassant, oggi spesso sostituita da un sorbetto al Calvados.

Pineau des Charentes, il cugino del Cognac

Nella regione del cognac, nasce anche il più leggero (massimo 22°) Pineau. Nato per sbaglio, pare. Si narra infatti che, nell’anno del Signore 1589, un vignaiolo avesse pigiato delle uve montils e per errore ne avesse versato il mosto in una botte di cognac. La fermentazione si era così bloccata e il vignaiolo aveva lasciato la botte da parte, pensando di aver fatto un bel guaio. Anni dopo, per via di una vendemmia molto ricca, quel vignaiolo dovette recuperare tutte le botti a disposizione. Compresa la vecchia botte dimenticata di cognac con il mosto di montils: il liquore che trovò all’interno era eccellente. Forse la storia è solo una leggenda, ma certo il Pineau è nato come liquore contadino, fatto in casa, solo con uve della Charente, Charente Maritime e un enclave in Dordogne, come prescrivono le regole della DOC.

Bénédictine, erbe & spezie

La storia del Bénédictine risale al Rinascimento, quando il monaco veneziano Dom Bernardo Vincelli crea in Normandia all’Abbazia di Fécamp un elisir di lunga vita a base di piante e spezie orientali, su ricetta segreta. Ricetta poi andata perduta durante la rivoluzione francese e ritrovata (o reinventata) nel 1863 da un commerciante di vini, Alexandre Legrand, che rilancia il liquore in grande stile. Successo assicurato, imitazioni infinite, la ricetta del vero Bénédictine rimane rigorosamente segreta: oggi ne esistono solo 3 copie, ognuna conservata in un diverso luogo del mondo, rigorosamente segreto anch’esso.

La Chartreuse, 71°!

Secondo la tradizione, la Chartreuse sarebbe nata nel 1605, quando i monaci della Certosa di Vauvert di Parigi (che sorgeva sul luogo dell’attuale Jardin du Luxembourg) ricevono un misterioso manoscritto con la ricetta di un elisir di lunga vita. Ricetta molto complessa che viene poi elaborata dal monaco-speziale del monastero della Grande Charteuse, presso Grenoble, Jérôme Maubec. Nel 1737, il monastero comincia a produrre e a vendere quell’elisir, lo stesso arrivato fino ad oggi con il nome di Élixir Végétal de la Grande Chartreuse, costituito da 130 piante messe a macerare in alcool distillato d’uva, su ricetta originale del 1605. La gradazione alcolica attuale è di 69°, ma fino al 2010 era 71°, poi ridotti in osservanza delle direttive europee.

Cointreau, un tocco di arancia

Il Cointreau è un liquore a base di scorze d’arancia dolci e amare creato nel 1875 dall’azienda aperta nel 1849 ad Angers dai fratelli Adolphe e Édouard-Jean Cointreau. Agli inizi del ‘900 esportato il tutto il mondo, il Cointreau viene presentato in inconfondibili bottiglie squadrate di colore ambrato, le stesse ideate nel 1875 e con lo stesso logo originario, con la scritta Cointreau inserita su un nastro piegato; il logo attuale è color arancione e stilizzato.

Grand Marnier, raffinatezza prestigiosa

Uno dei liquori francesi più prestigiosi e famosi del mondo, creato nel 1880 a Neauphlele-Château (Yvelines) da Louis-Alexandre Marnier-Lapostolle per l’azienda Marnier Lapostolle. Si tratta di un mix di cognac invecchiati selezionati con arance amare Citrus Bigaradia, preziosa varietà esotica. Ed è anche l’ingrediente base per le crêpes Suzette!

Rum, dalla Francia esotica

Il liquore della Francia esotica: Isole di Guadalupa, Martinica, Saint-Martin, Isola della Réunion, Guyana, Le Isole di Tahiti. Nell’Oltremare francese l’esclusività è il rum agricole, rhum artigianale bianco, dal profumo intenso, base del famoso cocktail ti-punch. La ricetta tradizionale prevede che in un piccolo tumbler si versi su ghiaccio del rum agricòle blanc, dello sciroppo di zucchero di canna e si sprema uno spicchio di lime. Un cocktail perfetto con la cucina creola.

Pastis, il gusto del Midi

L’aperitivo del Midi - e in particolare di Marsiglia - a base di anice, vaniglia, cannella e alcol. Inventato nel 1915 da Paul Ricard, su ricetta segreta, per sostituire la “fata verde”, ovvero l’assenzio, bevanda proibita per le sue conseguenze sulla salute. Il pastis si beve allungato con acqua fresca (ma non ghiaccio), liscio oppure con sciroppo di menta (e diventa un perroquet), con granatina (tomate), con orzata (mauresque), persino con la Coca Cola (mazout).

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