Guanti, cappelli, scarpe, stoffe… il savoir-faire francese si declina in infinite varianti. Alcune hanno una storia così particolare da meritare un museo. Ecco 10 proposte per un tour insolito fra musei speciali.
I guanti a millau
Millau, nell’Aveyron, è una storica capitale della lavorazione della pelle e della produzione dei guanti, una tradizione che risale al Medioevo, espressione di un savoir-faire raffinatissimo, oggi rinato come produzione per l’alta moda - Hermès, Montana, Yves Saint Laurent… Guanti così perfetti da essere finiti al museo: il Museo di Millau, in un palazzo del ‘700, ha una sezione dedicata, con la ricostruzione di un atelier di lavorazione e centinaia di modelli di ieri e di oggi. Nello spazio “Il guanto al cinema” spezzoni di film con Jean Gabin, Belmondo, Rita Hayworth in cui i guanti sono co-protagonisti.
L’arte dei cappelli
A Chazelles-sur-Lyon, fra i rilievi del Lionese e i boschi del Forez, la tradizione dei cappelli di feltro è molto antica. Già a metà ‘800 a Chazelles l’industria dei cappelli era florida e nel 1930 c’erano ben 20 fabbriche. Poi la decadenza e nel 1998 chiude anche l’ultima azienda. Ma il savoir-faire dei cappelli a Chazelles rimane un punto fermo. E negli edifici storici della Cappelleria Fléchet, l’Atelier - Musée du Chapeau, un museo del cappello, ricostruisce tutta l’epopea dei grandi chapelier e più di cinque secoli di tradizione.
Scarpe da collezione
Il Museo Internazionale della Calzatura a Romans-sur-Isère, nella location d’eccellenza dell’antico Convento della Visitazione (XVII – XIX secolo) è un vero viaggio nel mondo delle scarpe. Una tradizione di savoir-faire fin dal Medievo a Romans, che a fine ‘800 diventa la capitale delle calzature di lusso, settore oggi portato avanti da una decina di aziende. Una collezione unica - 20.000 pezzi - che attraversa le epoche e le società ed esplora tutte le forme, dalle più classiche alle più stravaganti, dalle antiche alle contemporanee. Oltre alla collezione permanente esposizioni temporanee e animazioni.
Il béret, il copricapo più tipico
Insieme alla baguette,il béret, il copricapo di lana, tondo e piatto, è un simbolo francese per eccellenza. Antico forse di 2.000 anni, ha il suo centro di produzione ufficiale a Nay e oggi è stato consacrato anche dal mondo del design e della moda. Così l’azienda Blancq-Olibet, fabbricanti di bérets dal 1819 (5 generazioni) ha deciso di dedicargli un museo. Unico al mondo, il Museo del Béret di Nay, sulle rive del fiume Gave, fra Lourdes e Pau, nel Béarn, in un edificio stile Direttorio, ricostruisce tutta la storia del famoso berretto basco fino alle tendenze di oggi.
Stoffe preziose
A Mulhouse, in Alsazia, una collezione unica al mondo: il Musée de l’Impression sur Étoffes, il museo dei tessuti stampati. Un percorso attraverso la storia delle tecniche di stampa dal XVIII al XIX secolo, mostre, dimostrazioni di stampa, laboratori, conferenze, concerti, eventi… Un savoir-faire antico che ha fatto la fortuna della città. Con oltre sei milioni di campioni di tessuto: oggi il museo è considerato il più grande centro d'immagini tessili del mondo, attraverso oltre due secoli e mezzo di storia, dalla creazione dei primi tessuti indiennes in Occidente fino ai giorni nostri.
Il museo degli ombrelli
Un museo insolito con una storia insolita legata al cinema. Si tratta infatti del museo della marca di ombrelli Véritable Cherbourg creata nel 1986 come omaggio al film Les Parapluies de Cherbourg, vincitore a Cannes nel 1964. Ombrelli preziosi, collezioni esclusive per eventi e per grandi marchi, da Cartier a Baccarat, Moët & Chandon, Krug… E nella scenografica ex sede della Banca di Francia, manifattura, boutique e museo con una collezione di modelli unici di marche di lusso.
Il sapone di marsiglia, un mito
A Marsiglia, il sapone è un culto. In forma di cubo o di pane, di colore bruno-verde o bianco, l’autentico sapone di Marsiglia deve contenere al massimo sette ingredienti naturali, il 72% di olio e deve riportare il marchio su ognuno dei lati. Oggi è uno dei principali ambasciatori della città a livello mondiale, contrassegnato da un marchio di qualità. Nel 2018, aprirà a pochi minuti dal Vieux Port, il Musama (Museo del Sapone di Marsiglia) per raccontare la storia del savoir-faire ancestrale di un sapone d’eccellenza.
L’arte del vetro in Alsazia
L’arte preziosa e delicata di René Lalique è raccontata a Wingen-sur-Moder in un museo nel verde nei Vosgi del Nord. Non lontano dal sito di produzione Lalique, il Museo Lalique è consacrato alla famosa marca di gioielli e oggetti decorativi. Mostra permanente, con le creazioni più esclusive e famose, a cominciare dal celebre Vaso Baccante, e un ricco programma di eventi: esposizioni, laboratori, conferenze e visite tematiche. E la raffinatezza in più di poter dormire nella sontuosa dimora di René Lalique, Villa Lalique, dove sono state create 6 suites esclusive.
Anche il camembert ha il suo museo
Mito della Francia del gusto, il leggendario Camembert nasce al Manoir de Beaumoncel, in Normandia, nel 1791, in piena rivoluzione francese, quando un prete refrattario, in fuga rivela alla contadina Marie Harel che lo ha aiutato la ricetta di un formaggio speciale. Al Museo di Vimoutiers, nel cuore del Pays d’Auge normanno, tutta la storia e le tappe della produzione, materiali e oggetti, oltre a una ricca collezione di etichette (oltre 10.000!)
Fumetti & carta
Ad Angoulême il Museo della BD, la bande dessinée, ovvero i fumetti è una collezione unica in Europa: più di 400 tavole, disegni originali, edizioni storiche, oggetti, filmati, mostre temporanee, eventi. Una vera Cité del fumetto, nell'allestimento spettacolare di un’ex cartiera di inizio ‘800. Già perché ad Angoulême anche la produzione della carta è un savoir-faire antico, che risale al ‘500 e da fine ’700 diventa una vera industria.
Maggiori informazioni
www.museedemillau.fr www.museeduchapeau.com www.ville-romans.fr/decouvrir/le-museede-la-chaussure www.museeduberet.com www.musee-impression.com www.parapluiedecherbourg.com www.musama.fr www.musee-lalique.com www.museeducamembert.fr www.citebd.org
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