Il Nuovo Rinascimento della Valle della Loira

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Castelli di Chambord
© D. Darrault CRT Centre Val de Loire - Castelli di Chambord

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 22 giugno 2023

Il Nuovo Rinascimento della Valle della Loira e il Rinascimento senza fine della Toscana: una regione francese e una regione italiana, profondamente segnate nell’arte, nella cultura, nel paesaggio dall'età rinascimentale, oggi condividono una visione comune.

Nel segno del Rinascimento

Secoli fa, il Rinascimento italiano ha influenzato l’edificazione dei famosi castelli dei re lungo la Loira e la creazione di straordinari giardini. E oggi un Nuovo Rinascimento anima l’intera valle. Con un legame in più, la figura di Leonardo da Vinci, genio toscano che trascorre gli ultimi anni della sua vita proprio nella regione francese, chiamato dal re Francesco I e ospite illustre del Clos Lucé. Nato a Vinci, Leonardo è sepolto ad Amboise: un trait-d’union unico fra le due regioni. Per scoprire il Nuovo Rinascimento della Loira, c’è una Strada ideale. Il nostro percorso comincia a Bourges, perfetta porta d’accesso alla regione e città-pioniera per l’introduzione del Rinascimento nella valle. La si potrebbe definire la “start-up del Rinascimento” per il suo ruolo di anticipatrice della nuova tendenza d’arte e architettura: dopo l’incendio che distrusse il centro antico nel 1487, la città si è ricostruita con architetture rinascimentali. Esempio-simbolo l’Hotel Lallemant di inizio ‘500, uno dei primi edifici in Francia ispirati allo stile italiano, ma anche il Palazzo di Jacques Coeur, mix di Medioevo e nuovo Rinascimento. Una città tutta la scoprire Bourges, nel segno dell’arte di vivere (da non perdere Villa Monin, villa del ‘700 diventata la vetrina della centenaria azienda di sciroppi Monin e spazio per svariate esperienze di food) e della natura. Attorno al centro c’è infatti la sorpresa del Marais de Bourges, paesaggio di verde e di acqua, magico da percorrere in barca, ed è un piacere costeggiare in bicicletta il Canale del Berry. Da Bourges si attraversa il paesaggio incantato e segreto di foreste e di stagni della Sologne per raggiungere il Domaine di Chambord, la grandiosa tenuta che circonda il castello di Francesco I e i suoi giardini: un parco di 5.440 ettari, circondato da un muro lungo 32 km: il più grande parco cintato d’Europa! E forse il più bel castello rinascimentale della Valle della Loira, fatto costruire da Francesco I, appassionato d’arte e architettura italiana. Si dice che i progetti originari si debbano a Leonardo, in particolare per la scala a doppia elica, la curiosità architettonica del castello: due scale che girano nella stessa direzione ma che non si incrociano mai. E i vigneti di Francesco I, vitigno reale Romorantin, sono stati reimpianati proprio qui. Altra curiosità: Romorantin doveva essere una città ideale rinascimentale progettata da Leonardo e mai realizzata.

Castello di Chaumont
© French wanderers - Castello di Chaumont

La Strada del Rinascimento segue ora la Loira e raggiunge il Castello di Blois, altro gioiello architettonico, scenario nel corso dei secoli di storie di famiglia (7 re e 10 regine di Francia sono vissuti qui), drammi, intrighi e giochi di potere. Lo spettacolo “son et lumières” racconta in modo affascinante la piccola e la grande storia di Blois. E anche qui c’è una scala a chiocciola. Tappa successiva, il castello di Chaumont, di origini altomedievali ma ricostruito nella seconda metà del ‘400. Dal 1992 è scenario del Festival Internazionale dei Giardini, tema dell’edizione 2023 quanto mai attuale: il giardino resiliente. E’ il castello dove visse Caterina de’ Medici, che alla morte del consorte, il re Enrico II, lo assegnò alla favorita Diana di Poitiers, facendola elegantemente “sloggiare” dal più prestigioso Castello di Chenonceau, tappa successiva della nostra Strada. Chenonceau, il “castello delle dame”, con la famosa galleria-ponte sul fiume Cher voluta da Caterina de’ Medici a ricordare il Ponte Vecchio della sua Firenze, è un capolavoro, circondato da splendidi giardini- quelli di Diana e quelli di Caterina - e con la Farmacia di Caterina, appassionata di pozioni tisane (e forse di veleni…). Il Castello di Amboise è un’altra tappa imperdibile: qui, nella cappella rinascimentale di Saint-Hubert riposa Leonardo, e il cantiere per la risistemazione del sito sta procedendo alacremente, la riapertura della cappella è prevista per l’autunno. Nell’attesa in spazi allestiti sulle terrazze del castello si assiste al lavoro dei molti artigiani e sono organizzate visite guidate speciali su prenotazione. Senza dimenticare gli interni del castello, i giardini e il festival di musica estivo "Avanti la musica". Nel vicino Clos Lucé, l’incantevole manoir dove Leonardo trascorse i suoi ultimi anni, con la sua camera, l’atelier, la biblioteca, la riproduzione delle invenzioni e attorno il Giardino di Leonardo. Tra i molti eventi, da segnalare la mostra su Leonardo e l’anatomia, dal 9 giugno al 17 settembre, e il Festival europeo di musica del Rinascimento, il 22-24 settembre. Fra Amboise e Tours la scoperta di un castello più segreto, il Castello di Valmer, meraviglia rinascimentale, che alla bellezza dell’architettura e dei giardini a terrazze all'italiana, ornati da fontane, balaustre e statue, aggiunge anche un vigneto di 35 ettari, pergolati a labirinto, e orto-conservatorio di verdure antiche. In fatto di giardini, l’emozione più grande la regalano i giardini del Castello di Villandry, il più grande complesso di giardini rinascimentali della Valle della Loira. Spettacolare la Notte dei Mille Fuochi, con 2000 candele a illuminare i giardini. Nel segno della collaborazione con la regione Toscana è proprio a Villandry che dal 30 maggio a settembre verrà allestita la mostra di fotografie ”Rinascimento senza fine” del fotografo toscano Massimo Sestini. E nel Castello del Rivau, castello delle fate, con le torrette e i tetti a cono, circondato da giardini altrettanto fiabeschi, due nuovi giardini e la mostra “Enchanter la Terre”, 40 artisti moderni e contemporanei fino al 12 novembre 2023. Ultima tappa dove la Loira incontra l’Indre, al Castello di Azay-le-Rideau, posato sull’acqua su un isolotto. Facciate rinascimentali e torrette decorate, splendido: Balzac lo definiva “un diamante incastonato nell’Indre”.

Fra i castelli in bicicletta

Castello di Amboise
© UnMondeAVelo - Castello di Amboise

L'itinerario La Loire à Vélo, La Loira in bicicletta, attraversa le città e il castelli lungo il fiume dei re, dal castello di Chambord ad Azay-le-Rideau. Novità il “passaporto” della Loire à Vélo, con i timbri da collezionare lungo il percorso. Un passaporto da personalizzare a piacere, con la data delle tappe, partenza, arrivo, km percorsi, tempo impiegato, meteo, ricordi. In ogni doppia pagina c’è uno spazio per far apporre ìl timbro e le 24 illustrazioni evocano luoghi simbolo del percorso, i castelli naturalmente, e poi vigneti, villaggi, ponti, specialità del territorio: un vero carnet di viaggio.

Scambi d'arte - Festival Arcipelago

Il Centre Pompidou e la Regione Centro- Valle della Loira hanno firmato un accordo di partenariato quadriennale per la stagione culturale "Nuovo Rinascimento” nel segno dell'arte. Da quest’autunno, molti prestiti del Pompidou completeranno la programmazione del Nuovo Rinascimento: opere di Julio González e Valérie Belin entreranno a far parte del Museo di Belle Arti di Tours, il Museo delle Belle Arti di Orléans riceverà opere di Ettore Sottsass, le opere di Michel Blazy saranno prestate a Château de Talcy. Nel 2026 si celebreranno Alexander Calder e Max Ernst, entrambi vissuti nel dipartimento dell'Indre-et-Loire. Calder aveva il suo studio a Saché, e l'ex casa di Max Ernst è a Huismes. Per il cinquantesimo anniversario della loro morte, durante il festival sarà allestito un nuovo programma attorno alle loro opere, con prestiti eccezionali dal Centre Pompidou.

Toscana Rinascimento senza fine

Veduta di Vinci
© archivio Toscana Promozione Turistica - Veduta di Vinci

È la culla del Rinascimento nell’età dei Medici, il cui mecenatismo è stato fondamentale per straordinaria fioritura della cultura e delle arti. Una rivoluzione “senza fine” che si allarga all'intero scenario italiano ed europeo. Il rinnovamento rinascimentale - che ha al centro l’Uomo e una ricerca continua dell’armonia – ha come protagonisti grandi artisti che fanno di Firenze un vero laboratorio di esperienze multidisciplinari: Brunelleschi per l'architettura, Donatello per la scultura, Masaccio per la pittura ma anche Botticelli, Beato Angelico e il genio universale Leonardo da Vinci. Un itinerario sulle tracce del Rinascimento in Toscana inizia quindi proprio a Firenze, dove sono attivi oltre a Leonardo anche Michelangelo e Raffaello, solo per citare i maggiori. La cupola di Santa Maria del Fiore, capolavoro di Brunelleschi, il David di Donatello, gli affreschi di Masaccio alla Cappella Brancacci: il Rinascimento trasforma la Firenze dei Medici. Ma la rivoluzione rinascimentale non si ferma a Firenze. Dal capoluogo, la Strada del Rinascimento Toscano passa per Pienza, l'antica Corsignano, ridisegnata come città ideale da Pio II Piccolomini: Palazzo Piccolomini è un goiello. Anche a Siena vengono realizzati grandi palazzi: Palazzo Piccolomini, e poi gli affreschi della prestigiosa Libreria Piccolomini e il pavimento più “grande e magnifico” mai esistito: 56 tarsie marmoree nel Duomo. Una scoperta la Valdichiana Senese dove continua il nostro itinerario del Rinascimento. Sinalunga con la collegiata e il convento di San Bernardino e i loro dipinti, Montepulciano con alcuni capolavori rinascimentali: la chiesa di San Biagio, la chiesa di Santa Lucia dove si conserva una bella Madonna col Bambino di Luca Signorelli. Si prosegue per Chiusi, con i dipinti della cattedrale, e per centri minori ma non meno interessanti, come Montefollonico, San Casciano dei Bagni con collegiata di San Leonardo, Sarteano con i dipinti nella chiesa di San Lorenzo e l’Annunciazione del Beccafumi, nella chiesa dei Santi Martino e Vittoria. E naturalmente, trait d’union ideale con la Valle della Loira, Leonardo e il suo paese natale, Vinci. Oggi a Vinci la casa dove il genio nacque il 15 aprile 1452 si visita come un piccolo museo intimo, dove la sua storia viene raccontata da un ologramma (a Leonardo sarebbe certo piaciuto!). Per raggiungerla, si può percorrere uno dei sentieri nella natura che Leonardo esplorava da bambino: uno dei più scenografici è la Strada Verde. Nel Museo Leonardiano nel castello dei Conti Guidi una collezione delle sue geniali macchine senza dimenticare la Biblioteca Leonardiana, che conserva le copie di tutti i manoscritti del Maestro. A Vinci il tempo sembra essersi fermato e la presenza di Leonardo è ovunque. Da qui si trasferisce a Firenze a bottega da Andrea del Verrocchio e nella cerchia di artisti protetti da Lorenzo il Magnifico. E a Firenze dipinge tre capolavori, oggi conservati nella Galleria degli Uffizi: L’Annunciazione, Il Battesimo di Cristo, su incarico di Lorenzo il Magnifico. Ritrae una delle più affascinanti dame fiorentine, Ginevra de’ Benci, e naturalmente la misteriosa Gioconda che porterà con sé in Francia. A rievocare questo percorso al Palazzo della Regione di Firenze dall’8 di giugno la grande mostra di fotografie “Renaissances” di Alex MacLean, pittore e fotografo del paesaggio, che per i 500 anni del Rinascimento e di Leonardo ha sorvolato e fotografato dall’alto castelli della Valle della Loira, sublimandone le architetture. Prospettive inusuali dei castelli più belli, Chenonceau, Chambord, Amboise, il Clos Lucé… I paesaggi che Leonardo ha ammirato nei suoi ultimi anni di vita tornano così dove Leonardo ha iniziato, in Toscana.

Per saperne di più: www.valledellaloira-francia.it

Per France.fr

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