Patrick Blanc nasce il 3 giugno 1953 a Issy-les-Moulineaux, appena fuori Parigi. La passione per le piante nasce presto: nel 1965, a 12 anni, una foto lo ritrae al Giardino Botanico di Lisbona mentre ammira con aria sognante un gigantesco esemplare di monstera.
Nel 1972, non ancora ventenne, un viaggio in Malesia e Thailandia, documentato da immagini che lo vedono immerso nella giungla. Nel 1978 si laurea in Biologia e si specializza in botanica, dal 1982 è ricercatore del CNRS (Centre National de la Recherche Scientifique) ed è responsabile del Laboratorio di biologia vegetale tropicale dell’Università Paris VI Pierre et Marie Curie. Nel 1986 crea il muro vegetale per la Cité des Sciences et de l’Industrie di Parigi e nel 1988 registra il brevetto per la sua invenzione dei muri verticali: brevetto n.8810705. Dopo di che è un crescendo di successi: la tesi di dottorato (1989) sulla Biologia delle piante subtropicali, la laurea all’Accademia delle Scienze (1993), le realizzazioni più famose - compreso il muro vegetale dell’acquario di Genova nel 2000 - e i primi libri. Il suo maggior successo letterario: Muro Vegetale, dalla Natura alla Città, 1a edizione del 2008.
Nel 2010 il Time Magazine inserisce il muro vegetale nelle 50 maggiori invenzioni dell’anno. Dieci anni dopo, un grande viaggio in Guatemala - al momento in cui andiamo in stampa il suo viaggio più recente qui è di dicembre 2019.
Ma l’avventura continua, con i molti nuovi progetti di cui ci ha parlato dalla sua casa di Ivry, una casa-giungla perfetta per lui.
Per France.fr