Dal 1° settembre 2014 Catherine Colonna è ambasciatrice di Francia a Roma. Per la prima volta una donna. Dal suo osservatorio così strategico, nella prestigiosa sede del cinquecentesco Palazzo Farnese, ci parla dei rapporti tra Francia e Italia: nella cultura, nell'economia, nel turismo, nell'arte di vivere…
Da sempre cultura francese e cultura italiana si ammirano e si influenzano reciprocamente. Come vede le attuali relazioni fra i due Paesi?
Certo, la fascinazione e la vicinanza di Francia e Italia non hanno uguali. E ogni giorno ne colgo nuovi esempi, come le celebrazioni del 60° anniversario del gemellaggio fra Parigi e Roma a fine gennaio, con i monumenti simbolo delle due città illuminati con i colori francesi e italiani. Ognuno dei due Paesi vive i momenti felici e tristi dell’altro come se fossero i propri: gli attentati di Parigi come se fossero accaduti a Roma e, da parte nostra, il cordoglio per la scomparsa di grandi personaggi come Ettore Scola eUmberto Eco. Le relazioni tra Francia e Italia sono attualmente in una fase molto attiva. All’ultimo summit franco-italiano di Venezia, François Hollande e Matteo Renzi si sono ritrovati d’accordo su tutti i temi,dalla crisi alla necessità di portare avanti una forte ambizione per l’Europa.
Italia e Francia hanno una grande capacità di accogliere visitatori, di condividere la ricchezza del proprio patrimonio e l’arte di vivere. E la Francia è il Paese estero più visitato dagli Italiani. Quali sono a suo avviso i punti di forza e gli aspetti da migliorare?
La clientela italiana ci è rimasta fedele nonostante la crisi! E noi vogliamo far leva su questi buoni risultati per agire in varie direzioni, in collaborazione con Atout France Italia: comunicare sulla Francia in occasione degli Europei 2016, sviluppare viaggi a tema, dal forte valore aggiunto, in settori come la cultura e l’enogastronomia. E l’offerta culturale molto ricca della Francia in fatto di eventi è oggi più che mai visibile con il “Grand Tour” (altro riferimento all’Italia!), programma delle principali manifestazioni culturali francesi.
Qual è il ruolo della diplomazia turistica e culturale francese e il suo potenziale di sviluppo?
Abbiamo in Italia una delle reti culturali più attive - forse la più attiva - ma vogliamo e possiamo fare di più e meglio. Innazitutto, puntare ancora di più sui giovani: sviluppare il nostro doppio sistema di baccalaureato, l’Esabac - corrispettivo della maturità italiana - per raggiungere circa 30.000 studenti italiani entro il 2018, e stringere legami più forti con i 10.000 studenti italiani che vengono ogni anno in Francia. La nostra stagione artistica, La Francia in scena, debutterà prossimamente con più di 100 eventi dedicati soprattutto a un pubblico giovane, in oltre 30 città italiane. La nostra diplomazia culturaleè parte integrante della nostra diplomazia economica e turistica. Promuovere la cultura francese vuol dire promuovere anche le industrie culturali francesi e quanti ci lavorano. Dal 2012, il Ministero degli AffariEsteri ha sviluppato un approccio globale per promuovere più efficacemente la creatività e l’arte di vivere alla francese. Penso per esempio al design, che è una priorità comune dell’Ambasciata, dell’Istituto francese e di Business France: intendiamo valorizzare i nostri grandi nomi del design.
L’operazione Goût de France/Good France è un grande successo. La gastronomia e l’enogastronomia sono fattori che uniscono ed elementi importanti della diplomazia economica francese in Italia?
Sì, certo, perchè la gastronomia è strettamente legata al turismo e al settore agroalimentare (in cui l’Italia è il nostro 4° importatore). L’ambasciata è fortemente impegnata in questo senso, con l’operazioneGoût de France il 21 marzo, ma anche tutto l’anno in collaborazione con Business France per la promozione dei prodotti francesi. Tengo molto a valorizzare gli scambi fra due grandi tradizioni gastronomiche,francese e italiana, e ho quindi deciso di avviare quest’anno il programma “Cucina Aperta”, nel quale apro le cucine di Palazzo Farnese a ristoratori che hanno partecipato a Goût de France.
Infine, domanda d’obbligo: che cosa ama di Roma e dell’Italia? E della cucina francese e italiana?
Il piacere di vivere in Italia è innanzitutto il piacere della vita quotidiana, prendere il caffè al bar, parlare con la gente... E naturalmente è l’arte, a ogni angolo. Difficile scegliere, tanto Roma è bella! Ma la zona che preferisco è quella attorno a Campo de'Fiori. Nel resto d’Italia, sono molto colpita da Lampedusa, dove sono stata più volte, per l’eccezionale spirito di accoglienza dei suoi abitanti, a cui il film Fuocoammare rende giustamene omaggio. Della cucina italiana, amo l’attenzione ai prodotti, allaloro freschezza. E devo ammettere che gli Italiani ci battono sulla pasta, che adoro, ma noi siamo senza dubbio i migliori nella pasticceria!
Per France.fr