Inaugura a primavera l’Atelier des Lumières, Centro d’Arte Digitale, un progetto firmato da Culturespaces, che opera da anni nella gestione e valorizzazione di monumenti, musei e centri d’arte e dal 2012 ha creato il progetto delle Carriè- res de Lumières a Les Baux de Provence, la più importante installazione mutimediale fissa del mondo. Ora, quel progetto approda nella capitale, nell’ex fonderia Plichon del 1835, al 38 di rue Saint-Maur, con monumentali esposizioni immersive. 120 videoproiettori, una sonorizzazione speciale, allestimento multimediale unico nel suo genere, 3.300 mq di superficie, dal pavimento al soffitto, con pareti alte fino a 10 metri e oltre 3.000 immagini in movimento, secondo il procedimento AMIEX®, ovvero Art & Music Immersive Experience, messo a punto da Culturespaces. Un approccio emozionale in grado di rivolgersi a un pubblico più ampio e più giovane di quello dei musei classici. L’Atelier des Lumières accoglie i visitatori in due spazi: La Halle, 1.500 mq e Le Studio, 160 mq. Nella Halle un ciclo di proiezioni digitali senza stacchi, con un programma lungo, sulle grandi figure della storia dell’arte, e un programma breve, più contemporaneo. Per l’apertura, il programma lungo è dedicato a Gustav Klimt ed Egon Schiele. Il programma breve è dedicato a un altro artista viennese: Friedensreich Hundertwasser (1928-2000). “Come trovarsi faccia a faccia con le figure iconiche dei dipinti” spiegano i realizzatori-animatori, tutti e tre italiani: Gianfranco Iannuzzi, Renato Gatto e Massimiliano Siccardi. Nello Studio, spazio alla creazione contemporanea e carta bianca agli artisti digitali.
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