Valle della Loira. Un viaggio sull'acqua

La Loira, l’ultimo fiume selvaggio d’Europa, scorre fra i paesaggi incantati dei grandi Castelli dei Re. Patrimonio Unesco, non invita soltanto a un viaggio nell’arte, nella storia, nei giardini ma anche alla scoperta di un mondo di pescatori, di battellieri, di vigneron. Un viaggio au fil d’eau dolcemente slow.

Re, regine e castelli

Così dolcemente, seguendo il fiume, si entra nella Loira dei grandi castelli: il primo è il Castello di Sully, imponente e maestoso. Di origini medievali, molto danneggiato nelle guerre di religione, fu acquisito agli inizi del ‘600 da Maximilien de Béthune, Ministro di Enrico IV, e duca di Sully che lo salvò dalla rovina, restaurandolo, fortificandolo e creando
il grande parco. Da qui sono passati, nel corso del tempo, Giovanna d’Arco, Luigi XIV, Voltaire.

Il castello più grandioso e spettacolare, il più emblematico della Valle della Loira è Chambord, prossima tappa. Un edificio visionario – non caso si narra sia apparso in sogno al giovane re Francesco I – e sontuoso, immagine del grande potere della monarchia. Sono ben 300 le salamandre, simbolo di Francesco I, che compaiono all’interno delle volte scolpite e sulle pareti. Un gioiello la famosa scalinata a doppia elica, forse progettata da Leonardo, più 40 appartamenti che, grazie alla visita con il tablet, è possibile rivedere come agli splendori originali. Attorno un parco di 5.400 ettari, il parco forestale cintato più grande d’Europa. Chambord sorge su un’ansa del fiume Cosson, affluente del Beuvron che a sua volta si getta nella Loira: e per scoprire Chambord in un modo insolito e da una prospettiva inedita, sempre sul “fil bleu” dell’acqua, c’è il battello elettrico Derby o una barca, per i più atletici...

Appena più in là ecco il Castello di Blois, altro castello emblematico: almeno 10 regine (e 7 re, fra cui Luigi XII, che ha fatto costruire una nuova ala e Francesco I, che ha voluto la scenografica scala del cortile reale) hanno soggiornato qui, in questo splendido edificio che dall'alto di un promontorio roccioso domina la città e la Loira e con le sue quattro facciate, di stili diversi, è una specie di riassunto della storia dell'architettura francese. Fino al 10 luglio, il castello ospita una grande mostra sul “Rinascimento delle donne”. Regine e donne di potere hanno infatti plasmato l’edificio e vi hanno lasciato un'impronta indelebile. Quasi 130 opere e costumi che arrivano dal cinema celebrano, 500 anni dopo, queste figure eccezionali, valorizzate o svalutate nei secoli, emarginate o addirittura dimenticate: una trentina di donne che detenevano il potere a vario titolo, regine, mogli di re, reggenti e governanti.

In quanto a donne e castelli, tappa imperdibile su un altro affluente della Loira, lo Cher: è il Castello di Chenonceau, ovvero il “castello delle dame”. Nel 1513, Katherine Briçonnet ne dirige la costruzione secondo il modello di un palazzo veneziano. A Diana di Poitiers, favorita del re Enrico II, si deve il primo progetto del Ponte ma è la regina Caterina de’ Medici, consorte del re, a volere quel ponte coperto a doppia galleria, su modello del Ponte Vecchio di Firenze: un’architettura unica al mondo. Splendidi giardini, tesori d’arte all’interno – opere di Francesco Primaticcio, Tintoretto, il Correggio, Rubens, arazzi delle Fiandre, mobili preziosi - il castello di Chenonceau vive in simbiosi con l’acqua. E allora perchè non arrivarci in canoa, passando sotto agli archi del ponte e poi piantare la tenda una manciata di km più in là, fra foreste e colline di vigneti?

Amboise, il castello dove Leonardo è sepolto, come il vicino Clos Lucé dove il genio visse i suoi ultimi anni, ci riporta sulla Loira. Il Clos Lucé dedica quest'anno, dal 10 giugno al 20 settembre, una mostra-evento sul dipinto San Girolamo di Leonardo, capolavoro incompiuto, un eccezionale prestito dai Musei Vaticani. Girolamo, erudito del IV secolo, è rappresentato durante la penitenza nel deserto, vestito di stracci, emaciato: un dipinto che testimonia tutta la spiritualità di Leonardo e la sua devozione al santo. Mentre ad Amboise, nei giardini, viene inagurato un Conservatorio dedicato al gelso, testimonianza della creazione nel '700 nella Valle della Loira, a Tours, della Manifattura Reale della seta. E per vivere la natura attorno all’acqua, la dolcezza in estate di un déjeuner sur l’herbe, sui morbidi prati del parco e serate di pic-nic panoramici sul più bel paesaggio della Valle della Loira. Da segnalare inoltre l'avvio del grandioso restauro della Cappella Reale, con la tomba di Leonardo, che le restituirà tutto il suo splendore.
Poi, sempre seguendo il fiume, raggiungiamo un altro castello incantato.

Chaumont, l'arte dei giardini

Tetti in ardesia e alberi centenari, il Castello di Chaumont-sur-Loire è un piccolo gioiello d’architettura, adagiato sulle rive della Loira già a partire dal XV secolo, in posizione strategica. La lunga e travagliata storia dell’edificio - la costruzione originale viene data alle fiamme da Luigi XI nel 1465 per il sospetto di un complotto contro il re - viene ricostruito dalla famiglia d’Amboise.
Caterina de’ Medici ne diventa proprietaria nel 1550, e costringe la sua rivale, Diana di Poitiers a trasferirsi qui, e a lasciarle il Castello di Chenonceau. Ma la trasformazione più importante arriva a fine ‘800, quando il castello passa nelle mani della ricchissima ed eccentrica Marie Say, Madame de Broglie, che ne fa un salotto di vita mondana. La realizzazione del parco viene affidata a Henri Duchêne che trasforma i 21 ettari di terreno in un paesaggio “all'inglese”, dal 1992 scenario del Festival Internazionale dei Giardini, vero laboratorio di creazione contemporanea e di arte del paesaggio. Quest’anno, per la 30a edizione, il tema è "Il Giardino Ideale": un'opera d'arte? Un orto? Uno spazio di coltivazione biologica? Il giardino ideale può riunire tutte le aspettative e le esigenze: filosofiche, estetiche, ecologiche, del gusto... Un’edizione che si preannuncia creativa e innovativa.

Vigneti, personaggi storici e sostenibilità

In quanto a giardini, Villandry, splendido castello rinascimentale sulla riva sinistra della Loira, non ha rivali. Magico in ogni stagione si declina fra il Giardino Ornamentale, il Giardino dell'Amore, il Giardino della Musica, il Giardino d’Acqua, il Giardino del Sole, il Giardino delle piante aromatiche, e officinali: un labirinto di verde e di fiori. E naturalmente l'Orto rinascimentale, suddiviso in nove appezzamenti quadrati, che producono 40 varietà di verdura, tra cui il famoso cavolo di Villandry.
I giardini del castello sono stati riconosciuti bio dal 2009, hanno il marchio di rifugio LPO (la Lipu francese), con 90 specie di uccelli
censiti, e sono il primo eco-giardino dei castelli della Loira, zero pesticidi: una destinazione ideale per il turismo slow sull’acqua.

La zona attorno è anche area di vigneti: e per un castello davvero immerso fra le vigne bisogna seguire un affluente della Loira, la Vienne, e andare alla scoperta della Fortezza Reale di Chinon che domina il fiume. Qui si stabilì il re Carlo VII, ai tempi dell’occupazione inglese e qui ebbe luogo un evento fondamentale nella storia di Francia, l’incontro fra il re e Giovanna d'Arco, che intendeva convincerlo del suo progetto di liberare Orléans. I vini DOC di Chinon sono celebrati, già apprezzati da François Rabelais, nato proprio qui nel 1494.
Bella idea au fil d’eau imbarcarsi a Chinon, con la Compagnie de Navigation Vienne-Loire per un tour a bordo delle storiche imbarcazioni, dalla Chinonaise, la grande “toue cabanée”, la tradizionale barca coperta a fondo piatto utilizzata per la pesca o il trasporto delle persone, alla Tonnant, una gabare, la barca veloce, sempre a fondo piatto, per il trasporto delle merci. E navigare sulla Vienne, magari godendosi un aperitivo, per ammirare il paesaggio e scoprire o riscoprire i prodotti locali (rillettes, pesci di fiume, formaggi), accompagnati dai vini della regione.

Ultima tappa sull’acqua dove la Loira incontra l’Indre, per degustare i vini bianchi e rosati della DOC Touraine Azay-le-Rideau e ammirare il Castello di Azay-le-Rideau, letteralmente posato sull’acqua su un isolotto. Perfettamente restaurato, il castello è tornato allo splendore rinascimentale originario ed è circondato da un romantico parco all’inglese, con i vialetti che serpeggiano tra i boschetti e i laghetti sparsi, in una fioritura di rose, acanti e diverse varietà di lavanda. Una passerella porta dall’altro lato dell’Indre all’isolotto della Rémonière, che protegge specie vegetali e animali classificati Natura 2000. E nel Giardino dei Segreti crescono antiche verdure tipiche della Turenne. L’acqua è ovunque: non a caso Balzac definiva il castello “un diamante incastonato nell’Indre”.

www.valledellaloira-francia.it (Link esterno)

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