Abbiamo chiesto a Stefano Tiozzo, fotografo naturalista e documentarista, qualche consiglio per scatti sensazionali. In costante ricerca della bellezza, le sue foto trasmettono le emozioni che vive nei suoi viaggi.
“La fotografia segue orari diversi da quelli abituali”. Queste sono le parole che mi disse tanto tempo fa un fotografo professionista che incrociai per caso nei pressi di una fattoria sulle Alpi. Ad oggi, forse, è questa la più grande verità in cui mi sono imbattuto nella costante ricerca dei segreti per ottenere immagini memorabili, specialmente nella fotografia di paesaggio e natura. Volendo quindi dare dei consigli per immortalare al meglio il creato in tutto il suo splendore, il primo e più importante che darei è di scendere a compromessi con il proprio orologio: l’orario in cui di solito si fa colazione o cena è sempre quello migliore per fare fotografie. Trovate gli orari di alba e tramonto nel posto in cui siete, e siate pronti a scattare per un’ora prima e un’ora dopo tali orari, per sfruttare al meglio l’ora blu, il crepuscolo e la luce dorata della “golden hour”. Dopotutto, “fotografia” significa “scrivere con la luce”, e sarebbe un delitto non mettere proprio la luce al primo posto della nostra equazione per la foto perfetta.
A questo punto, le impostazioni della macchina fotografica: la miglior qualità di immagine si ottiene a valori di ISO bassi, idealmente a 100, e con un apertura di diaframma di 1 o 2 stop più chiusa rispetto all’apertura massima consentita dal vostro obiettivo. Per la maggior parte degli obiettivi, questo significa f 8.0. Naturalmente, questa combinazione di parametri, nella tenue luce del tramonto, comporterà dei tempi di scatto piuttosto bassi, per cui è fondamentale usare un buon treppiede, solido e stabile. Se nel vostro soggetto ci sono fiumi, mari o cascate, il tempo lungo vi permetterà di ottenere dei bellissimi effetti di mosso sull’acqua. Se invece nel vostro soggetto ci sono elementi in movimento, come ad esempio animali, state attenti a non esagerare con il tempo di esposizione per non rischiare di averli mossi nella vostra foto: in questi casi, è bene scendere a compromessi ed alzare gli ISO o aprire ulteriormente il diaframma. Se volete scattare controluce, usate dei filtri graduati per compensare la differenza di gamma dinamica, o servitevi di esposizioni multiple da unire poi in post-produzione: diversamente i limiti delle reflex ci obbligheranno a scegliere tra un cielo bianco e privo di dettagli e un primo piano totalmente nero. Una buona composizione è l’elemento chiave che determina una buona fotografia: servitevi della classica regola dei terzi, usate a vostro vantaggio elementi del paesaggio, linee guida, e soprattutto non posizionate il soggetto troppo vicino ai bordi del fotogramma, o troppo lontano: il giusto equilibrio eviterà che la vostra foto risulti “soffocante” o “dispersiva”. Ogni elemento della foto deve infine avere un significato, è bene chiedersi per ogni zona del fotogramma se ciò che in quella zona è rappresentato è utile o no a rappresentare la vostra idea di quell’immagine, e l’emozione con cui la scattate: il buon fotografo, in fondo, è quello che riesce a riprodurre con un’immagine l’emozione vissuta nel momento dello scatto.

Per France.fr