Il richiamo della foresta

Max Coquard - Bestjobers
© Max Coquard - Bestjobers

Tempo di lettura: 0 minPubblicato il 22 giugno 2021

Destinazioni Alberi da abbracciare, da “respirare”, foreste da esplorare per ritrovare un benessere nuovo, immersi nella natura. Oggi più che mai si fa sentire il bisogno di riscoprire un rapporto autentico con l’ambiente.

L’immersione nella foresta è lo Shinrin-yoku, una pratica che arriva dal Giappone e invita ad avvicinarsi alla natura, a connettersi con gli alberi e la vegetazione: un bagno di foresta rigenerante al 100%. ln Francia il richiamo della foresta si declina in svariate proposte da sperimentare, per esempio, nelle grandi foreste dei Vosgi o del Giura, attorno al lago di Annecy ma anche in località delle Alpi come Morzine o Chamonix. A Crest nella Drôme l’associazione Dryade (Driade nella mitologia greca, era la divinità protettrice delle foreste) organizza l’esperienza unica del “bagno nella foresta”: scarpe da trekking, un bastone, cellulari rigorosamente spenti, niente orologi, e si procede lentamente e parlando a bassa voce per ascoltare i rumori della natura e ad accarezzare gli alberi, per entrare in contatto con loro, annusando i profumi del legno, dei frutti e delle piante per un’esperienza sensoriale profondamente antistress e adatta a tutti, anche ai bambini dai 6 anni. Sentieri per un "bagno nella foresta" si trovano in Alvernia, cuore verde della Francia, per esempio nella foresta comunale di Mont-Dore, dove l’Ufficio Nazionale Forestale (ONF) ha progettato e costruito il Sylvatorium un percorso a piedi di 1 km di risveglio sensoriale nella foresta, scandito da spa naturali (spazi di scoperta e di relax) e aperto a tutti

La silvoterapia si pratica anche nell’ultimo nato fra i parchi francesi, il Parco Nazionale delle Foreste di Champagne e Borgogna, una delle più grandi aree di foresta planiziale d’Europa, 50 milioni di alberi, con Florence Guérin, pioniera dei bagni di foresta in Borgogna. Anche nella regione della Francia del Nord, nei dipartimenti dell’Oise e della Somme, il richiamo della foresta è forte: nella foresta di Ermenonville, magari in una capanna sugli alberi, come a Château des Tilleuls, tra Abbeville e la famosa Baie de Somme. L'obiettivo è lasciarsi andare, concentrarsi e vivere un momento intenso di rapporto con l’ambiente attraverso la vista, l'udito, il tatto, l'olfatto, la respirazione o la meditazione, per una profonda sensazione di benessere. Perché è vero, nella foresta non c'è il Wi-Fi, ma c'è una connessione migliore: la connessione con la natura.

Un ritiro yoga esclusivo

Un ritiro yoga per “guarire” il nostro corpo dalle cattive posture tenute durante lo smartworking e far bene anche all’anima. La Francia è una terra promessa per lo yoga, in scenari di grande armonia e bellezza. Tra i centri più esclusivi si spazia da Hridaya Yoga, nel Rodano-Alpi, ad Apassion nel villaggio di Samoëns, nelle Alpi, per passare alla Costa Azzurra con Le Claoux, a Vence, fino alla Dordogne, con il Castello di Bardouly, o i ritiri Travel Yogi fino al Riboudin Yoga in una casa a graticcio nel verde Normandia… Il comune denominatore è la bellezza dei luoghi, l’eccellenza degli insegnanti yoga e il relax totale. La tendenza è verso proposte sempre più esclusive, come il Tigre Yoga Club, che ha centri sparsi da Parigi a Montecarlo a Lione fino alle Alpi, con la Ferme de Marie à Megève, la Pure Altitude Yoga Retreat a La Vigne di Ramatuelle, o il nuovo concept creato da Sibylle Grandchamp, giornalista di moda e lifestyle , Yoga des Merveilles, in scenari da favola, come l’Hameau des Baux, resort olistico ai piedi delle Alpilles, in Provenza.

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