Quando l’onda è viva con tutto il suo potere e qualsiasi surfata diventa una sfida, chi non si tira indietro è Yann Martin.
Lui è capo allenatore della Nazionale Italiana di Surf. Un gigante in questo settore, 3 titoli di Campione di Francia, tanti altri in competizioni regionali. Ha fatto parte del Team Nazionale Francese. Con la sua “Yann Martin Surf Academy” ha preparato campioni europei e mondiali di tutto rispetto. Dopo aver allenato il Team France riscuotendo grandi successi e larghi consensi, è approdato alla Nazionale Italiana di Surf.
Come è iniziata la sua passione per il surf?
Sono nato in Marocco sulla riva dell’Oceano Atlantico. Sono stati i più grandi surfisti del luogo in cui i miei genitori avevano una casa per le vacanze ad iniziarmi a questo sport. Da allora non sono più stato in grado di farne a meno.
Lei è un profondo conoscitore e custode della cultura surf. Cosa è cambiato da quando gareggiava ad oggi?
L'attrezzatura e i materiali si sono molto evoluti. I giovani atleti hanno allenatori che li seguono su tutti gli eventi, riescono a trovare sponsor che gli permettono di viaggiare tutto l'anno e vivere della loro passione. Ai miei tempi era tutto più difficile. Anche le competizioni si sono evolute, ora ci sono i punteggi in tempo reale e per il calcolo dei punti totali vengono conteggiate solo le due onde migliori.
È stato sorpreso dalla chiamata per allenare la Nazionale Italiana? E cosa prova a gareggiare contro la Nazionale Francese, che ha allenato per molti anni e con cui ha gareggiato in prima persona?
Sono stato molto lusingato dal fatto che mi abbiano scelto per questo ruolo in Italia e sono onorato dell'importanza che alcune persone attribuiscono al mio lavoro. Dal momento che il surf è diventato uno sport olimpico, le federazioni hanno più opportunità per aiutare i surfisti delle proprie nazioni. Questo è esattamente ciò che sta facendo la federazione italiana: affidandomi il ruolo che occupo in questo momento. Gli atleti sono molto seguiti e possono beneficiare di allenamenti regolari per progredire nella pratica. Sono francese, ovviamente, una parte di me è felice di vedereil lavoro svolto dalla Federazione e assistere al successo dei giovani francesi. L’altra parte, quella di coach della Nazionale Italiana, lavora sodo per i surfisti italiani, per farli progredire e qualificarsi ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 al fianco, tra gli altri, dei giovani francesi.
Come si sta preparando il Team Italia per le Olimpiadi di Parigi 2024?
Con la Federazione Italiana stiamo creando un programma che prevede allenamenti regolari e costanti. Siamo stati per esempio a El Salvador per prepararci ai Campionati del Mondo ISA. Perchè è importante essere nei luoghi dove si svolgono le competizioni per scoprire direttamente gli spot per il surf e allenarsi sul posto.
Lei ha fondato la Surf Academy. Oltre all’allenamento fisico, quali sono i valori e le caratteristiche che un buon surfista deve avere?
Serve tanta pratica in acqua, ma anche l'attrezzatura è molto importante. Avere le tavole giuste per le condizioni che si possono trovare nei diversi spot. Per alcuni sportivi è molto importante anche l’aspetto mentale. Gran parte del lavoro fuori dall'acqua, viene svolto scegliendo il periodo dell’anno ideale per raggiungere la perfetta forma fisica dell’atleta in vista delle gare. Molto spesso le competizioni più importanti si susseguono con poco tempo di pausa tra l’una e l’altra.
Com’è percepito il surf in Italia e ci sono differenze con la Francia?
La Francia è un po' più avanti in termini di notorietà sui media e per numero di tesserati. Ha anche un programma di allenamento che è iniziato prima, ma l'Italia è una nazione di sportivi. Gli italiani amano lo sport, vivono lo sport e sostengono i loro atleti. Questa differenza sarà compensata e accelererà il livello del surf abbastanza rapidamente spero. Il programma è iniziato due anni fa. Il Covid-19 ha interrotto tutto questo, ma stiamo lavorando duramente con i nostri atleti per essere pronti il più rapidamente possibile.
Quali consigli potrebbe dare ad un giovane che si vuole avvicinare al surf?
Prima di tutto, iniziare con una scuola di surf. Imparare a conoscere l’ambiente marino. Andare in un negozio specializzato in attrezzatura per il surf e farsi consigliare sull’attrezzatura. E, cosa più importante, divertirsi in acqua.
Quali sono le destinazioni francesi che consiglierebbe a chi vuole avvicinarsi alla pratica di questo sport?
Il comune di Lacanau, sull’Atlantico nella regione della Nouvelle-Aquitaine, è una località balneare familiare con onde molto belle. Ma tutta la Costa Atlantica francese è ottima per il surf: Hossegor, Biarritz, Saint-Gilles-Croix-de-Vie e La Torche solo per citarne alcuni, sono spot ideali per fare surf in Francia.
Per Donatella Luccarini
Giornalista e autrice di libri e guide turistiche, ha iniziato la sua attività giornalistica a Milano per il Gruppo Rizzoli/Corriere della Sera e Condé Nast. Specializzata nel settore del turismo, enogastronomia, lifestyle, fa parte del consiglio direttivo del GIST, Gruppo Italiano Stampa Turistica, quindi conosce bene le esigenze dei viaggiatori.